Dalla stufa alla zootecnia: perché il pellet non è più solo legno compresso
Quando si parla di pellet, la prima immagine che viene in mente è quella di piccoli cilindri di legno pressato, pronti per essere bruciati in stufe o caldaie domestiche.
Ma, questa, è solo una parte della storia.
Oggi il pellet si è evoluto in una soluzione versatile, sostenibile e adattabile a numerosi settori: dalla zootecnia all’industria, dall’agricoltura al recupero dei rifiuti.
In questo articolo approfondiamo proprio quest’argomento: tutti gli usi, attuali, del pellet.
Ma prima, partiamo dalle basi…
Che cos’è il pellet? La visione tradizionale
Il pellet tradizionale è costituito principalmente da segatura o trucioli di legno compressi ad alta densità, senza aggiunta di collanti o additivi chimici.
Questo processo consente di ottenere un combustibile solido, omogeneo e ad alta resa calorica, perfetto per:
- Stufe e camini domestici;
- Caldaie a pellet per riscaldamento centralizzato;
- Impianti a biomassa industriali.
I vantaggi di questo formato sono evidenti: facile da trasportare e immagazzinare, brucia in modo efficiente e pulito, ed è una fonte rinnovabile se prodotto a partire da scarti di lavorazione del legno.
Ma, come detto, la pellettizzazione non è un processo esclusivo del legno.
I nuovi usi del pellet
Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica delle pellettizzatrici ha permesso di lavorare con materiali alternativi, trasformandoli in pellet per usi non energetici.
I sottoprodotti organici dell’allevamento e dell’agricoltura – come deiezioni di qualsiasi natura, digestato, fibre vegetali o compost urbano, ecc. – possono essere trasformati in pellet fertilizzanti a rilascio controllato.
I fertilizzanti pellettizzati:
- Possono essere distribuiti con precisione e in modo meccanizzato;
- Riducono gli odori rispetto al materiale organico fresco;
- Migliorano la conservazione e la logistica;
- Si prestano a una commercializzazione professionale anche nel settore hobbistico e vivaistico.
- A conseguenza del processo di termo-formazione presentano una carica batterica in parte ridotta.
La pellettizzazione trasforma, quindi, i rifiuti agricoli (e non) destinati allo smaltimento in risorse valorizzabili e commerciabili sul mercato.
Ma i benefici non si limitano al settore agricolo ma sono ben presenti anche nel settore industriale/produttivo, di cui parliamo ora.
Riciclo, rifiuti e nuovi materiali
Alcuni settori industriali impiegano pellet tecnici per i seguenti vantaggi:
- Dosaggio preciso e automatizzabile tramite coclee;
- Minore dispersione di polveri nell’ambiente;
- Uniformità nelle proprietà meccaniche e chimiche;
- Maggiore sicurezza per gli operatori e gli utilizzatori;
- Riduzione dei volumi a vantaggio della logistica.
La pellettizzazione consente quindi di convertire polveri fini o mescole in materiali più gestibili, trasportabili e sicuri.
Tra le applicazioni più avanzate e innovative, c’è la pellettizzazione di scarti non convenzionali, come:
- Plastica riciclata (PE, PP, PET);
- Erba sintetica triturata;
- Scarti tessili, fibre di vetro o materiali compositi;
- Materiali per l’imballo come bancali, carta e cartone;
- Scarti alimentari, animali o vegetali altrimenti annoverati tra i rifiuti non pericolosi.
Questi pellet possono essere:
- Utilizzati in co-combustione in impianti autorizzati (RDF/SRF);
- Inseriti in nuovi cicli produttivi (stampaggio, fusione, pressatura);
- Trasportati e stoccati in modo più sicuro, ordinato ed efficiente.
Ricerca, bioedilizia e sperimentazione
In fase sperimentale o già presenti in progetti innovativi, i pellet trovano applicazione anche in bioedilizia e materiali da costruzione:
- Come riempimento isolante per pareti e intercapedini;
- Come base per pannelli ecocompatibili;
La possibilità di densificare materiali fibrosi, leggeri o instabili consente lo sviluppo di soluzioni edilizie sostenibili, spesso a ciclo chiuso.
I vantaggi chiave del pellet
Indipendentemente dal materiale di origine o dall’applicazione, il formato pellet offre vantaggi universali, che si possono riassumere in questi quattro punti:
- Compattezza e omogeneità: riduce lo spazio occupato, standardizza il formato e facilita l’automazione;
- Bassa umidità: aumenta la conservabilità e riduce problemi legati a muffe, fermentazioni o instabilità;
- Riduzione dei rifiuti: trasforma scarti inutilizzati in prodotti valorizzabili, alimentando una logica di economia circolare;
- Automazione del processo: il pellet si presta a essere trasportato, dosato, confezionato e distribuito con sistemi automatici.
E questi erano gli utilizzi principali. Tuttavia, resta in piedi un interrogativo:
Perché produrselo da soli (e perché affidarsi a Smartwood)?
Perché, di fatto, tutti questi utilizzi richiedono di creare da sé il proprio pellet utilizzando materiali di scarto o quelli individuati come i più adatti.
Prodursi “in proprio” il pellet, infatti, consente di:
- Recuperare gli scarti interni, evitando costi di smaltimento;
- Risparmiare sull’acquisto di prodotti terzi (energia, lettiere, fertilizzanti, mangimi);
- Controllare qualità, formulazione e sicurezza;
- Personalizzare il formato e la compressione in base all’uso previsto;
- Rendere sostenibile il ciclo produttivo, riducendo l’impatto ambientale e valorizzando la filiera.
Insomma: ottimi motivi per intraprendere questo percorso di produzione autonoma, magari affidandoti a noi di Smartwood, azienda italiana con oltre vent’anni di esperienza nella progettazione e costruzione di impianti per la pellettizzazione.
Il nostro approccio si fonda su una visione personalizzata, che mette al centro le esigenze produttive del cliente, affiancandolo dalla fase di analisi fino alla messa in funzione e al supporto post-vendita.
Per supportarti in ogni fase, offriamo una gamma completa di soluzioni, dalla pellettizzatrice singola agli impianti completi di asservimento, raffreddamento, stoccaggio e confezionamento.
I nostri macchinari sono interamente progettati e costruiti in Italia, presso la nostra sede, con materiali e componentistica di altissima qualità, per garantire affidabilità, efficienza e lunga durata.
E, proprio per essere sempre pronti alle domande dei nostri clienti, i nostri macchinari non funzionano solo con il legno: le nostre soluzioni della linea RECYCLE sono studiate anche per fertilizzanti, deiezioni animali, sottoprodotti agricoli e industriali ed altri materiali da densificare.
Poi, in caso di necessità, puoi sempre rivolgerti a noi per il servizio interno di test e sperimentazione, in cui testiamo i materiali che ci fornisci e rispondiamo in un report in cui descriviamo le caratteristiche del pellet ottenuto, così che sappia la qualità e le proprietà del prodotto finale.
Infine, in caso di necessità, ti forniamo una formazione tecnica sulla pellettizzazione presso la nostra sede, il supporto nella scelta del layout impianto e la consulenza personalizzata oltre ad avere un magazzino ricambi e trafile ed essere sempre pronti per intervenire.




