Pellet: dal riscaldamento all’industria — Tutti gli usi del pellet oggi
Dalla stufa alla zootecnia: perché il pellet non è più solo legno compresso
Quando si parla di pellet, la prima immagine che viene in mente è quella di piccoli cilindri di legno pressato, pronti per essere bruciati in stufe o caldaie domestiche. Ma, questa, è solo una parte della storia. Oggi il pellet si è evoluto in una soluzione versatile, sostenibile e adattabile a numerosi settori: dalla zootecnia all’industria, dall’agricoltura al recupero dei rifiuti.
Il pellet tradizionale è costituito principalmente da segatura o trucioli di legno compressi ad alta pressione, senza aggiunta di collanti o additivi chimici. Questo processo consente di ottenere un combustibile solido, omogeneo e ad alta resa calorica, perfetto per: Stufe e camini domestici, Caldaie a pellet per riscaldamento centralizzato e impianti a biomassa industriali.
I vantaggi di questo formato sono evidenti: facile da trasportare e immagazzinare, brucia in modo efficiente e pulito, ed è una fonte rinnovabile se prodotto a partire da scarti di lavorazione del legno. Ma, come detto, la pellettizzazione non è un processo esclusivo del legno.
Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica delle pellettizzatrici ha permesso di lavorare con materiali alternativi, trasformandoli in pellet per usi non energetici.
I sottoprodotti organici dell’allevamento e dell’agricoltura – come letame compostato, digestato, fibre vegetali o compost urbano – possono essere trasformati in pellet fertilizzanti a rilascio controllato. La pellettizzazione trasforma, quindi, i rifiuti agricoli in risorse valorizzabili e commerciabili sul mercato – creando una nuova fonte di guadagno per chi lo produce.
Ma i benefici non si limitano al settore agricolo ma sono ben presenti anche nel settore industriale/produttivo, di cui parliamo ora. Materiali come silice, argilla espansa, segatura finissima o polveri minerali possono essere lavorati in forma di pellet per la realizzazione di assorbenti industriali, ideali per: Pulizia di oli e sostanze chimiche in ambienti produttivi, Controllo delle perdite e degli sversamenti in officine e cantieri e Gestione di rifiuti pericolosi liquidi.
Infatti, grazie all’ottima capacità di assorbimento, è molto più facile intervenire per assorbire i liquidi e si può facilmente stoccare e smaltire.
Alcuni settori industriali impiegano pellet tecnici come cariche termiche, reagenti, substrati filtranti o additivi, soprattutto nei settori chimico, metallurgico e ceramico.
I vantaggi del formato pellet in questo contesto sono: Dosaggio preciso e automatizzabile, Minore dispersione di polveri nell’ambiente, Uniformità nelle proprietà meccaniche e chimiche e Maggiore sicurezza per gli operatori.
La pellettizzazione consente quindi di convertire polveri fini o mescole in materiali più gestibili, trasportabili e sicuri.
Sempre più startup e aziende green stanno sviluppando pellet a base vegetale o cellulosa per l’assorbimento domestico: pulizia di pavimenti, raccolta di liquidi, uso in ambienti umidi o per la gestione dei rifiuti.
Questo segmento è in crescita grazie alla domanda di prodotti plastic-free e riutilizzabili nel compostaggio domestico.
E, proprio sul tema ambientale, negli ultimi anni ci si è resi conto di quanto il pellet possa aiutare. Tra le applicazioni più avanzate e innovative, c’è la pellettizzazione di scarti non convenzionali, come: Plastica riciclata (PE, PP, PET), Erba sintetica triturata, Scarti tessili, gomma, fibre di vetro o materiali compositi.
Questi pellet possono essere, Utilizzati in co-combustione in impianti autorizzati (RDF/SRF), Inseriti in nuovi cicli produttivi (stampaggio, fusione, pressatura) e Trasportati e stoccati in modo più sicuro e ordinato.
In fase sperimentale o già presenti in progetti innovativi, i pellet trovano applicazione anche in bioedilizia e materiali da costruzione: Come riempimento isolante per pareti e intercapedini, Come base per pannelli ecocompatibili, Come aggregato leggero per laterizi compressi.
La possibilità di densificare materiali fibrosi, leggeri o instabili consente lo sviluppo di soluzioni edilizie sostenibili, spesso a ciclo chiuso.
Indipendentemente dal materiale di origine o dall’applicazione, il formato pellet offre vantaggi universali, che si possono riassumere in questi quattro punti:
Compattezza e omogeneità: riduce lo spazio occupato, standardizza il formato e facilita l’automazione;
Bassa umidità: aumenta la conservabilità e riduce problemi legati a muffe, fermentazioni o instabilità;
Riduzione dei rifiuti: trasforma scarti inutilizzati in prodotti valorizzabili, alimentando una logica di economia circolare;
Automazione del processo: il pellet si presta a essere trasportato, dosato, confezionato e distribuito con sistemi automatici.